GRAND TOUR 2.0: il viaggio in Italia

Grand Tour 2.0 left-Olmo Roi right Matteo Bagnara-W

Due uomini, una barca a vela, il mare

Periodo storico: XXI secolo
Data inizio: luglio 2015
Superficie: mare/terra
Rotta: circumnavigazione dell’Italia
Mezzi: barca a vela “Mas IV” (varo 1985), auto, mezzi di fortuna
Componenti spedizione: Olmo Roi, 37 anni; Matteo Bagnara, 37 anni

Introduzione

Grand Tour 2.0 è sogno, istinto, ma anche necessità. Un viaggio dentro sé stessi e fuori dagli schemi che regolano la quotidianità, per “imparare a vivere”.
Due uomini, una barca a vela, il mare. E soprattutto l’Italia, con i suoi luoghi magici, la sua gente, gli usi, i costumi, le tradizioni millenarie.

L’idea nasce da un grande amore per l’Italia e trae ispirazione dall’affascinante Grand Tour, pratica sviluppatasi in Europa verso la fine del XVI secolo, riproponendo la storica impresa ai giorni nostri, in un’ottica di storytelling 2.0: “Conoscere e far conoscere, scavare nella natura di una generazione apparentemente senza futuro e creare opportunità attraverso nuove connessioni”, questa la natura del progetto raccontata dai due protagonisti.

Caratteristiche della spedizione 2015
La partenza è fissata tra il 10 e il 15 luglio 2015 da Milano, per raggiungere il porto di Ancona. L’itinerario prevede una circumnavigazione dell’Italia, da est verso ovest, con soste in luoghi meno conosciuti e per questo più autentici e affascinanti, volutamente senza un programma definito. I percorsi via terra saranno coperti con mezzi acquisiti in loco, “passaggi” e soluzioni di fortuna. L’arrivo è previsto in Liguria verso la metà di agosto.

E’ un viaggio all’insegna della consapevolezza e della libertà, ma anche della socializzazione. L’equipaggio infatti sarà continuamente integrato nella rete grazie all’utilizzo delle piattaforme social (periscope, facebook, twitter, youtube). Si conosceranno persone, si assaggeranno prodotti tipici delle enogastronomie locali, si scambieranno idee e contatti, si visiteranno luoghi di incantevole bellezza.

Il tutto con lo scopo di arricchire se stessi, focalizzando l’attenzione sui bisogni originali ed essenziali degli individui, e sviluppare nuove sinergie: “un insieme con un numero infinito di elementi ha proprietà sorprendenti”.

La natura del viaggio

Perché Grand Tour 2.0?
Viaggiare per trovare nuove prospettive, diventare parte dell’energia del mare, finalmente
ritrovare sé stessi.

Il nostro secolo è dominato da uno stile di vita urbano. I ritmi della città sono sempre più veloci e noi siamo costretti ad accelerare. Appuntamenti e orari regolano le nostre giornate. Parole, immagini, video e messaggi durano il tempo di un battito di ciglia, o di un refresh del display. Ma dentro di noi resiste un istinto primordiale che in modo invisibile ci guida e continua ad influenzare i nostri sogni.

L’evoluzione ha reso gli esseri umani curiosi, pronti alle sfide e in grado di misurare i propri limiti, aperti alle esperienze capaci di risvegliare emozioni sopite. Per questo fin dall’inizio dei tempi il mare esercita un fascino irresistibile, diventando il luogo d’elezione dove mettersi alla prova, tracciare la propria strada e avvicinarsi alla propria natura.
Il luogo in cui ci possiamo concedere di sentirci piccoli al confronto della maestosità degli orizzonti, e lasciare che i nostri sensi si facciano più acuti, rigenerati dall’energia del mare.

Un’esperienza che si nutre della ricchezza e della varietà della natura. Lo sciabordio della barca che solca le acque, il mormorio del vento fra le vele, il formicolio dei raggi di sole sul viso, i passi di un’escursione sulla costa, l’emozione di una vertiginosa cavalcata sulle onde, l’essenzialità di una rada solitaria.

Quando non bisogna pensare a nulla, se non al prossimo passo che ci porterà più in alto.

I protagonisti

Olmo Roi
Milanese, 37 anni, con una laurea in Economia aziendale e una specializzazione in Web Marketing. Attualmente si occupa di consulenza alle aziende, insegnando e gestendo progetti di sviluppo del business attraverso i canali digitali.

Matteo Bagnara
Piemontese, 37 anni, con una laurea in Amministrazione Aziendale e una specializzazione in Marketing e Qualità nelle Piccole e Medie Imprese. Dopo diversi anni nel mondo della comunicazione, oggi si occupa di esportazione di eccellenze italiane nel mondo.

Approfondimento

Il viaggio in Italia prima del Grand Tour
Il viaggio in Italia ha radici lontanissime. Dal Medioevo, epoca cui l’itinerare fu estremamente congeniale, le strade d’Italia sono state battute da tanti pellegrini, poi da mercanti, da artisti, predicatori, studiosi, oltre che da banditi, nullafacenti e avventurieri, di cui sempre lo spazio è teatro.
Il viaggio a Roma, in particolare, anche quando vennero meno i dominanti caratteri penitenziali, restò una tappa fondamentale nella vita di molti, nuovi viaggiatori, divenendo occasione mondana e, nel corso del XV secolo, viaggio laico ed erudito. A Roma si affiancarono presto città nuove: Milano, Venezia, Firenze, Bologna. Altre componenti vennero messe in evidenza sul versante culturale, della curiosità intellettuale e su quello psicologico. Ma, assorti nei libri devozionali o di conto, i viaggiatori spesso guardavano a stento ciò che li circondava e, se lo facevano, davano alla loro testimonianza un carattere pragmatico (un libro di conti, per esempio, che ci informa sulle merci e sui prezzi in vigore) o parziale (una raccolta di mirabilia, per esempio, da cui l’uomo medievale era incline a vedersi circondato): il dato numerico dei viaggiatori non corrisponde ad analogo dato informativo (anche senza voler badare ai pregi letterari delle relazioni).

Le lontane radici del viaggio in Italia, dunque, non hanno sempre prodotto la letteratura ragguardevole che i secoli XVII e XVIII avrebbero prodotto, e questo è il primo vistoso elemento che fa riflettere su un fenomeno che ebbe, a quella altezza cronologica, le proporzioni di una vera e propria moda.

Una nuova idea di viaggio
Fu quello infatti un momento in cui, nella storia della mentalità collettiva, il viaggio acquistò valore per le sue intrinseche proprietà. Indipendente dalla soddisfazione di questo o quel bisogno, si propose esso stesso come unico e solo fine, in nome di una curiosità fattasi più audace, in nome del sapere e della conoscenza da un lato e del piacere dell’evasione, del puro divertimento dall’altro. Questa idea innovativa cominciò a diffondersi in Europa sul finire del XVI secolo e si incarnò nella voga del ‘viaggio in Italia’. Il quale dunque, pur praticato da tempo, si configura come istituzione solo alla fine del secolo successivo, quando diventa la tappa privilegiata di un ‘giro’ che i giovani rampolli dell’aristocrazia europea, gli artisti, gli uomini di cultura, cominciano a intraprendere con regolarità.

Il ‘giro’ presto diventa una moda e ad esso è assegnata anche una dicitura internazionale: il Grand Tour.

Follow us on:

Original Italian: facebook; instagram; youtube; twitter; periscope; originalitalian.it

Gran Tour: facebook; instagram; youtube; twitter

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Visit Us On TwitterVisit Us On FacebookVisit Us On Linkedin